PROGRAMMA CULTURALE 2008 - 2009


Il Melodramma

Apparentato spesso con l’omonimo genere teatrale che nasce nel XVIII secolo e si sviluppa soprattutto nel XIX, il melodramma come genere filmico è in realtà qualcosa di ben diverso, anche se ha comunque ascendenze culturali abbastanza complesse. Lo possiamo considerare, infatti, sia figlio del romanzo che del teatro (e c’è naturalmente, omonimo, anche il genere del teatro musicale, l’opera lirica, i cui libretti spesso al melodramma filmico si accomunano) e lo troviamo presente in tutte le cinematografie del mondo.

Uno dei temi narrativi primari del genere, che ne ha favorito lo sviluppo in anni di fortuna della cultura psicanalitica, è quello del desiderio e della frustrazione amorosa. Se, nel suo studio fondamentale del 1939, Denis De Rougemont vedeva nell’impedimento amoroso il tema portante di tutta la cultura occidentale, questo passa sia nella cultura popolare ottocentesca (romanzi d’appendice) che in quella di massa novecentesca (fotoromanzi, fiction televisive e, soprattutto, film) come impossibilità, destino avverso, negazione.

Se l’amore felice, come dice Sklovskij, non fa storia, non interessa a nessuno, l’ostacolo, l’impedimento, esteriore o interiore che sia, al normale esplicarsi della passione amorosa, rende questa, come notava Freud, molto più grande, mitica e memorabile.
L’impedimento può dunque nascere da cause esterne come, molto spesso, guerre, oppure disparità sociali, culturali, razziali.

In qualche caso i rapporti difficili del melodramma si estendono implicando anche quelli tra genitori e figli. E, in questo caso, gli impedimenti sono piuttosto di tipo interiore, psicologico, come appare del resto, a volte, anche per i racconti sul rapporto di coppia.

SCOPRI IL NOSTRO PROGRAMMA

PROGRAMMA CULTURALE 2008 - 2009


Il Melodramma

Apparentato spesso con l’omonimo genere teatrale che nasce nel XVIII secolo e si sviluppa soprattutto nel XIX, il melodramma come genere filmico è in realtà qualcosa di ben diverso, anche se ha comunque ascendenze culturali abbastanza complesse. Lo possiamo considerare, infatti, sia figlio del romanzo che del teatro (e c’è naturalmente, omonimo, anche il genere del teatro musicale, l’opera lirica, i cui libretti spesso al melodramma filmico si accomunano) e lo troviamo presente in tutte le cinematografie del mondo.

Uno dei temi narrativi primari del genere, che ne ha favorito lo sviluppo in anni di fortuna della cultura psicanalitica, è quello del desiderio e della frustrazione amorosa. Se, nel suo studio fondamentale del 1939, Denis De Rougemont vedeva nell’impedimento amoroso il tema portante di tutta la cultura occidentale, questo passa sia nella cultura popolare ottocentesca (romanzi d’appendice) che in quella di massa novecentesca (fotoromanzi, fiction televisive e, soprattutto, film) come impossibilità, destino avverso, negazione.

Se l’amore felice, come dice Sklovskij, non fa storia, non interessa a nessuno, l’ostacolo, l’impedimento, esteriore o interiore che sia, al normale esplicarsi della passione amorosa, rende questa, come notava Freud, molto più grande, mitica e memorabile.
L’impedimento può dunque nascere da cause esterne come, molto spesso, guerre, oppure disparità sociali, culturali, razziali.

In qualche caso i rapporti difficili del melodramma si estendono implicando anche quelli tra genitori e figli. E, in questo caso, gli impedimenti sono piuttosto di tipo interiore, psicologico, come appare del resto, a volte, anche per i racconti sul rapporto di coppia.

SCOPRI IL NOSTRO PROGRAMMA

Orario di inizio degli eventi 16.30


Con il Patrocinio del Comune di Parma

Si consiglia la visione preventiva dei film.

TORNA ALL'ARCHIVIO

"Quasi tutte le miserie del mondo sono causate dalle guerre. E quando le guerre sono finite nessuno sa più perché sono scoppiate."

(Via col Vento - Guerra tra nordisti e sudisti - Ashley)